| Graduation Thesis/Tesi di Laurea     
 Antonino Saggio  I Quaderni
         Sapienza, Università di Roma, Facoltà
            di Architettura
 
          
            
              
                
                  
                    
                      
                        
                          
                            
                              
                                
                                  
                                    
                                        
          Questo progetto fa parte della ricerca della Cattedra di Antonino SaggioTevere Cavo una infrastruttura di nuova generazione per Roma tra passato e futuro
 pubblicata nel 2016 in questo volume:
 
 
  
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        Communication BridgePaesaggio, infopoint, sviluppo della comunicazione sociale e centro per lo studio e la cura della deprivazione comunicativa, ai piloni abbandonati del ponte Bailey presso il Ponte Flaminio Tevere Cavo, Roma
 
 
 Valerio PernaAA 13-14 Tesi discussa il 17 luglio 2015
 Relatore Antonino Saggio
 
          
 Il progetto si colloca all'interno del progetto Tevere Cavo ed in particolare fa parte del PER (Il Parco delle energie rinnovabili). Si innesta in un caso di urban void molto particolare: non si tratta di un edificio o di un'area vuota dentro la città come d'abitudine, ma di strutture abbandonate nel bel mezzo del fiume. Si tratta dei piloni usati per un Ponte provvisorio realizzato nel 1961 quando fu chiuso il ponte Flaminio per un cedimento strutturale. Il ponte provvisorio rimasto in funzione per tre anni fu successivamente rimosso, ma i piloni rimangono a tutt'oggi nel Tevere. L'idea è stata quella di usarli per innestare una progetto che oltre che essere attraversamento ciclo-pedonale, importante per connettere le due parti del parco della sostenibilità, diventi anche un vero e proprio "edificio". A questo scopo il candidato ha molto studiato la tematica del ponte abitato scoprendo e catalogando numerosi esempi in un ampio arco temporale. Ha studiato successivamente diversi progetti contemporanei estrapolando le morfologie architettoniche e strutturali ricorrenti e ipotizzando diversi approcci al suo progetto. Il rapporto con il professor ing. Roberto Di Marco, professore ordinario di strutture allo Iuav di Venezia e parte dell'equipe di progettisti dell'erigendo Ponte dei Congressi  all'Eur di Roma, è stato molto importante per orientare verso il tipo di struttura più congrua al caso specifico. Si è optato per una grande struttura reticolare modulare, simile al Ponte Bailey originariamente posta sui piloni. Da questo sorta di suolo artificiale l'edificio si articola in tre corpi con gli elementi verticali di supporto in asse con la grande trave ponte sottostante che crea un ampio spazio che può essere usato in particolare come zona per stoccaggio e deposito canoe. Il progetto si contraddistingue come centro della comunicazione sviluppando sia attività di info point del parco sia attività tese alla riabilitazione e all'educazione per persone con handicap di comunicazione e anche albergo sul Tevere. Alla fine quindi l’aspetto della comunicazione sotteso al tema del ponte si configura in questo progetto in numerosi strati sia di significato espressivo e simbolico che funzionale e cerca di riaffermare in epoca contemporanea l'antica caratteristica "MultiTasking" dei ponti abitati dei secoli scorsi.     
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