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Reciprocal, così possiamo strappare le architetture urbane al degrado

Hardware, software, architettura: una installazione interattiva di Nitrogroup nei luoghi urbani sottoutilizzati. Ecco cosa hanno fatto. Di locale, globale, ecologico (e musicale...)

il gruppo nITro (New information Technology Research Office), è stato fondato nel 2003 da Antonino Saggio, professore a “Sapienza” e direttore della collana internazionale “The IT Revolution in Architecture”. Il nITro group si occupa di innovazione tecnologica nel settore dell’architettura, dell’urbanistica, del product design. Realizza installazioni, progetti, interventi critici e teorici. Ha un sito, la rivista On/Off e due laboratori uno a Roma e uno in Sicilia. Per aprire con ancora più continuità ai temi della città e dell’ambiente contemporaneo, gli architetti di nITro si alterneranno su “Che Futuro!” analizzando volta per volta un tema specifico.

Tutti conoscono luoghi urbani sotto utilizzati: posti belli e suggestivi in potenza, ma che spesso risultano degradati perché occupati da auto e motorini, con una manutenzione quasi inesistente, a volte addirittura sbarrati. A Roma se ne posso enumerare a decine, anche nello stesso centro storico (per esempio le due terrazze giardino – l’emiciclo di Nettuno – che conducono a piazza del Popolo). Non si sottovaluti la decadenza dello spazio pubblico è la cartina al tornasole dello stato di salute di una società.

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PICCOLE STRUTTURE CONTRO IL DEGRADO

Per lavorare su queste idee il Nitrogroup, si è riunito nel Sicily lab di Gioiosa Marea in provincia di Messina. Per festeggiare i dieci anni della propria attività ha proposto e poi realizzato una installazione interattiva. La strategia è quella del “plug-in”, l’innesto cioè di piccole strutture architettoniche che possano attivare cicli che si oppongono al degrado. Il gruppo ha scelto il piccolo belvedere al “ponte grande” adiacente a piazza Cristoforo Colombo. La situazione del belvedere non è drammatica, ma allo stesso tempo la piccola piazzetta è usata in modo caotico con barche sulle rampe verso la spiaggia, motorini e a volte anche macchine tra panchine e ringhiera. Un posto bellissimo e romantico diventa cosi poco amato e la straordinaria bellezza del mare e dei monti che le stanno attorno quasi negati. 

Reciprocal è un progetto parametrico che offre la possibilità di ideare una architettura e poi affidare al programma informatico tre fasi fondamentali

Grazie all’amministrazione comunale il belvedere è stato ripulito, gli elementi di arredo ripristinati e lo spazio è diventato pronto per l’arrivo di ReciprocalPer la creazione dell’opera, il Nitrogroup ha lavorato alla creazione di uno script (in Grasshopper™ un applicativo di Rhino™) e poi di un prototipo in scala ridotta. Reciprocal è un progetto parametrico che offre la possibilità di ideare una architettura e poi affidare al programma informatico tre fasi fondamentali. La prima è quella statica. La struttura immaginata è posta a verifica con un modulo di statica (Kangaroo™) che la modifica un poco per renderla ottimale.

RECIPROCAL, FORZE RECIPROCHE

Il progetto funziona strutturalmente attraverso il concetto delle forze reciproche. Un principio che Leonardo da Vinci aveva illustrato nel Codice Atlantico e che si basa sulla sovrapposizione “reciproca” di aste che intrecciandosi una sull’altra può creare strutture anche molto resistenti. Ma una cosa è usare questo sistema per geometrie semplici ad andamento sferico o lineare, una cosa è pensarlo per una sorta di membrana spaziale, una doppia conica che si apre da una parte verso il mare e il tramonto dall’altra verso i monti e la città.

Il particolare script – nato con la direzione dall’architetto Gabriele Stancato – consente la verifica statica della forma ideata, la numerazione delle 506 aste tutte da un metro ciascuna che lo compongono e l’indicazione esatta per ciascuno asta dei punti reciproci di sovrapposizione con le adiacenti. Il progetto è parametrico, il che vuol dire che decidendo un’altra forma per un’altra situazione il programma genera a cascata tutte le variazioni. E’ questo un esempio molto semplice e chiaro della direzione in cui l’informatica condurrà sempre più la progettazione architettonica. La progettazione “di sistemi e di relazioni” più che di soluzioni specifiche che possano poi adattarsi e valorizzare i contesti in cui si realizzano.

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Reciprocal è a seconda dei casi una rete che evoca quella della pesca, una rete metaforica informatica, un canestro o un albero, oppure una veletta su un volto

Naturalmente al livello strutturale e all’ingegnerizzazione software si somma un livello estetico. La struttura infatti determina uno spazio ombratile, vibrante che determina una sorta di trasparenza architettonica che valorizza il paesaggio. Reciprocal è cosi a seconda dei casi una rete che evoca quella della pesca, una rete metaforica informatica, un canestro o un albero oppure una veletta su un volto.

L’idea è che a volte basta poco, un accento, un colore, una riga per rivelare un’altra dimensione.

Nessuno si sogna di paragonare questa piccola opera con la straordinaria struttura al lago d’Iseo dell’artista internazionale Christo che abbiamo ammirato lo scorso giugno. Ma la tecnica non è dissimile: accenti per far guardare e per far scoprire. Se quella opera ha un impatto mediatico e un costo enorme, questa ha nella sua stessa parsimonia di mezzi la possibilità di essere estendibile e sostenibile. E il Nitrogroup è disponibile per una buona causa a crearne altre, di Reciprocal.

L’OPERA CHE SUONA

Ma l’opera non si ferma qui. Attraverso Mogees™ – una componente hardware e software realizzata dall’italiano Bruno Zamborlin – gli oggetti dello spazio diventano strumenti musicali. Mogees™ è una sorta di endoscopio che appoggiato alla ringhiera sul mare, al tunnel che che collega il belvedere alla cittadina passando sotto i binari della ferrovia, o alla stessa struttura di Reciprocal permette a chi vuole di accarezzare percuotere toccare la struttura che appunto attraverso Mogees™ emette il suono sintetizzato su apposte lunghezze d’onde. Se si ha sensibilità musicale si possono creare melodie ambientali bellissime.

LA RELAZIONE CON L’ESISTENTE

In questo modo si intesse una relazione tra la struttura nuova, quelle esistenti nell’ambiente e lo spazio che tutto avvolge come un fluido. Il suono è il grande rilevatore di questa relazione tra spazio strutture e ambiente. Naturalmente se l’insieme è messo nelle mani e nella voce di una artista come Valeria Cimò – musicista dialettale siciliana – tutto assume un senso. E le luci via MUSICAnella notte possono rivelare il suono, la partecipazione dei cittadini e Reciprocal diventare un segnale di una volontà comune verso principi di pulizia e decoro urbano e raccolta differenziata che a Gioiosa sono già in atto.

ANTONINO SAGGIO

nITroSaggio

Progettisti NitroGroup: Antonino Saggio, Matteo Baldissara, Valerio Galeone, Davide Motta, Valerio Perna, Gabriele Stancato con Alessandro Perosillo, Silvia Primavera, Manuela Seu, Michele Spano

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