Graduation Thesis/Tesi di Laurea

 



MICHELA CARTA e PAOLO DEL GRANDE
Advisor A. Saggio
"Centro Informativo e Polifunzionale per l’area dei Fori Imperiali e del parco Archeologico in Villa Rivaldi." Univ. La Sapienza Roma 1999

Michela Carta e Paolo Del Grande. AA 99-00. Relatore A. Saggio
 
 



 

Centro Informativo e Polifunzionale per l’area dei Fori Imperiali e del parco Archeologico in Villa Rivaldi. Roma

UNA MACCHINA MUSEALE UNITARIA

 


Solo di recente si è tornata ad affrontare la problematica dell'area dei Fori imperiali che, dopo lo sventramento mussoliniano, e a causa di soluzioni urbanistiche inorganiche, è stata per anni una i quinta teatrale a Via dell'Impero. I Fori non sono ancora riusciti ad imporsi completamente come il punto terminale di quel parco archeologico dell'Appia che, partendo dal Campidoglio, si estende a sud sino ai margini del Tuscolo. In questo disegno previsto sin dal piano regolatore del 1962 come un sistema fortemente integrato di natura e archeologia, una mossa importante avvenuta di recente è stata l'apertura all'utilizzo pubblico della parte dei Fori tra il Campidoglio e il Colosseo che ha riconsegnato alla cittadinanza il cuore simbolico di Roma. Molte altre azioni devono essere intraprese. In particolare questo progetto, che si spera di prossima realizzazione, propone di creare un supporto informativo e museale per la comprensione dell'insieme architettonico e archeologico dei Fori e dell'intero Parco dell'Appia antica da realizzare nella rinascimentale Villa Rivaldi che insiste nella collina Velia. Il progetto si basa su una estesa documentazione storica e archeologica, propone un programma polifunzionale convincente e un sistema di distribuzione che sfrutta coerentemente, occupando anche il sottosuolo, i dati orografici dell'area. Le forme affilate e fluide che ricordano il profilo di un veliero si inseriscono armoniosamente nell'area storica e nell'andamento orizzontale segnato da Via dei Fori imperiali.

L'area archeologica centrale e in particolare i fori imperiali sono ripensati soprattutto come un nuovo sistema museale unitario, integrato negli spazi nelle funzioni e nella gestione. Una visione permeabile dell'area archeologica centrale dal campidoglio al Parco dell'Appia Antica.

Al centro del progetto si colloca un grande museo del mondo antico che Roma ancora non ha: un museo dell' architettura sui luoghi architettonici, ampiamente corredato delle attrezzature informative di ricostruzione virtuale realizzabili con le ultime tecnologie.
Un nuovo museo policentrico, quindi, affiancato da una struttura da creare, accanto a quella di direzione e gestione del museo, per la promozione e l'organizzazione di un programma continuativo di attività collaterali: visite guidate, mostre, conferenze, consentendo anche l'accesso in rete a tutte le banche dati del mondo che conservano saperi sul mondo antico. (E' quanto ha sostenuto anche Francesco Perego, assistito da un comitato tecnico - scientifico composto da A. Carandini, E. La Rocca, M.M. Eli cfr. Capitolium, settembre 1997)


 
 

Selezione delle tavole



 

Rassegna stampa

A cura  di Paolo De Grande e Maria Carta


Villa Rivaldi

"Nell'area archeologica centrale, a ridosso della via dei Fori Imperiali e a una cinquantina di metri dalla Basilica di Massenzio, sorge l'imponente cinque-seicentesco palazzo Silvestri-Rivaldi, miracolosamente scampato alla tabula rasa degli anni trenta. Appartiene a un istituto di assistenza e beneficenza ed è in affitto all'ente religioso-ospedaliero milanese S. Raffaele, che ambisce a comprarlo per farne un pensionato "per anziani prelati" o qualcosa del genere. Cosa che a tutti i costi il documento per il Giubileo si impegna a evitare, offrendo all'ente proprietario in permuta un altro edificio di proprietà comunale. Il palazzo per la sua posizione strategica deve diventare un complesso museale al servizio del futuro parco dei Fori, funzione solo in parte svolta dal museo dei Mercati Traianei recentemente inaugurato."
ANTONIO CEDERNA

"Il complesso di Villa Rivaldi è l'elemento strategico per la sistemazione e lo sviluppo dell'area archeologica centrale di Roma, in rapporto diretto sia con l'area dei fori che con la valle del Colosseo.Il complesso è in abbandono da anni e quindi in degrado anche se negli anni '90 è stato oggetto di una limitata manutenzione delle coperture  ed ha avuto una bonifica per liberare i locali dai detriti ¸il giardino e in parte i cortili sono invasi dalla vegetazione.
L'utilizzazione  prevalente che ha influenzato la tipologia del palazzo rinascimentale riguarda l'accoglienza e l'alloggio di ragazze sole; quindi ci sono grandi ambienti ex dormitori, saloni, cucine, luoghi di preghiera; alcuni corpi di fabbrica più bassi sono stati utilizzati fino agli anni ‘50 con funzione scolastica.
 l complesso può essere ben inserito nel progetto generale  per la formazione del Parco Archeologico dei Fori e dell'Appia Antica.
In tale prospettiva è fondamentale un utilizzo prioritario a sede di spazi espositivi e museali per la zona archeologica e luogo dove ricollocare la Forma Urbis.
Tra le nuove funzioni si possono collocare laboratori per la riproduzione  di opere d'arte, centro di comunicazione della città per le trasformazioni urbanistiche  storiche e progetti per il futuro, spazi per esposizioni e manifestazioni di alto rilievo,centro di comunicazione per i turisti,punto di servizi informativi telematici,centro commerciale e ricreativo."
ALESSANDRO DI LORETO
 
 
 

LA PEDONALIZZAZIONE DI VIA DEI FORI
"L'obiettivo è quello di  dar vita al più grande parco archeologico  del mondo , un eccezionale museo all'aperto, conosciuto e vissuto dalla città. Il primo passo importante , già compiuto , ha riguardato il traffico che su Via dei fori imperiali è stato già ridotto del 50%. Il passo successivo mira a rendere completamente pedonale il tratto tra Corrado Ricci e il Colosseo e di lasciare un varco molto ridotto nel tratto verso Piazza Venezia., riservato esclusivamente a piccoli bus elettrici per il trasporto pubblico.Già da oggi è possibile procedere  ad una riduzione delle carreggiate  da tre a due, e a un allargamento dei marciapiedi, per consentire l'apertura di nuovi scavi nella prospettiva di un' unificazione dei Fori.I marciapiedi diventeranno una sorta di passerelle sopraelevate, da cui vedere la quota più bassa dove si svolgono gli scavi."
WALTER TOCCI

UN LOUVRE DEI FORI IMPERIALI ECCO IL NUOVO MUSEO DI ROMA
"Un Louvre dei fori, un nuovo museo per contenere l'archivio degli scavi in corso in questi mesi, ma anche un grande centro informativo con vista sulla basilica di Massenzio, realizzato al di sotto della terrazza Rivaldi là dove era la collina Velia demolita per far correre la strada fascista.
E' un colle di Roma sconosciuto, in antico secondo solo al Palatino, sul quale nella Roma primordiale viveva la popolazione  dei velienses: questo monte custodisce i segreti della Roma delle origini. Oggi corrisponde alla parte sotto la terrazza Rivaldi .
Come una talpa io vorrei scavare li sotto per vedere cosa contiene quella zona vergine  e poi trasformarla in un louvre che contiene il museo di se stesso, con un centro di accoglienza e informazione, comlementare alla torre dei Conti e al palazzo Rivaldi, in cui saranno allestite le statue e le altre cose, insomma un archivio di questi scavi che dovrebbe anche contenere  un ricca documentazione sulla cultura materiale e architettonica della zona. Un luogo di attrazione mondiale, vicino alla nuova metropolitana che passerà sotto via dei Fori."
ANDREA CARANDINI
 
 

ACCESSO AI RUDERI VIA METRO
'La linea C della metropolitana è destinata ad attraversare il cuore della città  e a servire l'area archeologica con le stazioni Colosseo e Venezia;
la società Sta-Sistemi di trasporto ha affidato a leonardo benevolo l'incarico di sviluppare un progetto di massima per l'inserimento urbanistico delle due stazioni. Lo sbancamento della Velia del 1932 ha comportato in quell'area la perdita totale delle preesistenze archeologiche. Da questa situazione , che consente oggi l'utilizzazione dello spazio sotterraneo, deriva la decisione di collocare qui la stazione Colosseo della linea C e di realizzarla mediante scavo a cielo aperto. A completamento della stazione è prevista la realizzazione di un ambiente sotterraneo  con funzione di atrio all'area archeologica centrale e di un elemento connettivo per l''istituzione di un museo dei fori, che includa palazzo Rivaldi e la basilica di Massenzio. Il nuovo ambiente ipogeo comunica con ambedue i livelli della stazione metropolitana (linea B e linea C)e nel contempo permette di accedere direttamente al piano delle aree archeologiche circostanti. Collocato a circa 6 metri  sotto il piano di calpestio, immediatamente sopra la stazione della linea C.Ne risulta un ampio vano di 8.500 mq, scandito da una maglia regolare di pilastri cruciformi. Un ingresso indipendente diventa accesso sia  alle due stazioni della metropolitana  che all'atrio archeologico che a sua volta introdurrà i visitatori ai Fori Imperiali."
ANTONIO INSALACO



 

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