Graduation Thesis/Tesi di Laurea

a

Antonino Saggio I Quaderni

 

Sapienza, Università di Roma, Facoltà di Architettura

 

Recycling Station
Centro ricerca per lo smaltimento e il trattamento dei rifiuti urbani

Maria Pia Cosentino
AA 12-13 Tesi discussa nel luglio 2012
Relatore Antonino Saggio

 

 



 

Recycling Station nasce come un progetto ecologico con l’obiettivo di generare consapevolezza sul forte problema dei rifiuti a Roma e di fornire una soluzione efficiente ed intelligente attraverso un pensiero tecnologico integrato. L’analisi dell’area di studio lungo via del Mandrione ha messo in luce la preesistenza di un binario abbandonato lungo il percorso dell’UGL. Da qui scaturisce l’idea di un progetto che ne permetta il riuso e un contributo educativo utile per la città. Avvalendosi della struttura dell’UGL, lungo cui l’edificio si sviluppa, si propone il tram “anche” come mezzo ecologico preposto alla raccolta dei rifiuti, prelevati da appositi box, i “recycling vector”, unità riconfigurabili e trasportabili dislocati lungo la rete tramviaria che educano al riciclo, colonizzando brani di città e promuovendo la cultura del riciclo mediante la raccolta di ecopunti. Rendere più semplice la raccolta differenziata vuol dire renderla più diffusa. Nelle ore notturne il tram preleva i rifiuti dalle diverse unità portandoli alla Recycling Station. Il Waste-tram ha un costo contenuto perché costruito in materiale riciclato, ha una capacità pari a quella di tre camion, ma senza emissioni di CO2. Inoltre evita il traffico circolando la notte quando il servizio passeggeri è sospeso, migliorando la qualità della vita in termini di tempo e di salubrità dell’ambiente. Il materiale diversificato arriva inoltre direttamente all’interno dell’edificio, attraverso un sistema di binari secondari appositamente studiato. Il successivo rilascio dei rifiuti avviene grazie alla presenza di bocche localizzate lungo i binari che permettono la caduta del carico direttamente su rulli trasportatori posti al piano interrato, dove si sviluppano gli impianti di trattamento, di nobilitazione e di smaltimento dei rifiuti, che sono ridotti in balle, per poi essere venduti ai consorzi specifici di filiera. La Recycling Station è organizzata in ambiti settorializzati secondo la tipologia del materiale trattato e associa a questa funzione anche laboratori di sperimentazione scientifica, di riuso creativo e costruttivo nella visione di un’ampia mixité inserita all’interno di un ciclo temporale continuo. La suddivisione dell‘area in due parti distinte creata dal passaggio del tram ha suggerito un’importante scelta progettuale, quella di trattare i rifiuti organici e inorganici separatamente. Il progetto è autosufficiente dal punto di vista energetico grazie alla produzione di biogas generato dai rifiuti e in più utilizza il compost prodotto come fertilizzante all’interno dei giardini vegetali presenti al suo interno. Lo studio delle tecniche edilizie provenienti da materiali di riciclo ha ispirato la scelta dei materiali del progetto che sono tra gli altri: la lamiera o l'ondulit (per le coperture), il legno (per i fronti esterni) e l'acciaio riciclato (per la struttura). Alla base della genesi del progetto è proprio la presenza del tram e il riuso del binario dismesso. È stato studiato un apposito sistema di binari secondari che potessero agganciarsi alla linea urban green line e permettere l’entrata del tram all’interno dell’area sia in un verso sia nell’altro. Dalla giacitura della linea tramviaria si è definito la composizione generale del progetto perchè le linee generatrici che danno forma ai diversi corpi del progetto nascono dal tracciato dei binari. Una metafora ha invece guidato la genesi in sezione, che si sviluppa come gli argini di un fiume attraversati dall’Ugl che, passando all’interno dell’area, deposita i “rifiuti-detriti”. La bassa densità dell’area e il grave degrado in cui versa l’intero quartiere permettono la realizzazione di un progetto di mixité che ospita al suo interno differenti funzioni su più livelli: il piano interrato è destinato allo smaltimento dei rifiuti attraverso i relativi macchinari; al piano terra si trovano i laboratori di ricerca, una sala conferenza, alloggi temporanei, un ristorante e un mercato biologico; al primo livello vi è la parte dedicata alla didattica, con aule studio, una biblioteca e un expò; all’ultimo livello gli uffici. L’architettura stessa evoca la fluidità del movimento del tram e genera uno spazio dinamico, variabile, all’interno del quale delle “coperture-foglie” sottendono ciascuna una diversa funzione sottostante.

 

 

 

also in Pdf 1 2, 3, 4

UrbanVoids is the book that explains the urban infill strategy to which this project belongs to.
Roma a_venire is the book that collects twenty and more design projects and explains the overall urban, social and design strategy to which this project belongs to.
L'Arca # 278 , International Architectural magazine published the strategy of the Urban Green Line and this this project-

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