Tevere Cavo

Tec – Centro di Terapia e riabilitazione per Cavalli all’interno del progetto urbano Tevere Cavo

Laura Gangemi

AA 12-13 Tesi discussa il 13 Novembre del 2013
Relatore Antonino Saggio

Il progetto è situato ad oriente dell’ippodromo di Tor di Quinto, in un’area tradizionalmente destinata allo sport equestre. L'area è immersa nel verde, ma si trova in prossimità di un piccolo borghetto artigianale che ha già creato il sistema veicolare di accesso e l'urbanizzazione primaria. Si tratta di un'area molto vicina al centro della città, facilmente raggiungibile sia con mezzi pubblici che privati e la cui trasformazione può determinare una serie di dare avere molto positivi per la città.
L’idea del progetto è quella di un centro interamente dedicato al mondo dei cavalli, di minimo impatto ambientale e che oltre che a innestarsi nella vocazione equestre dell'area, affronta due forti elementi di crisi del settore equestre in Italia. Il primo riguarda la carenza di centri di riabilitazione per cavalli, il secondo la scarsa disponibilità di centri per il conseguimento delle patenti per istruttore federale. Punto di forza del progetto è stata la collaborazione concreta con dei partner e degli sponsor ufficiali grazie ai quali è stato possibile progettare una struttura che rispondesse alle effettive esigenze dei fruitori e potesse offrire dei servizi specializzati ed altamente qualificati per affrontare le necessità prima ricordate.

Il progetto si sviluppa in lunghezza in una striscia stretta e lunga parallela al borghetto esistente e ospita diverse strutture collegate per mezzo di percorsi che contribuiscono alla formazione di un disegno omogeneo. L’impianto prevede la presenza di alloggi per il personale e per i fruitori, di laboratori e campi regolamentari per il conseguimento delle patenti, di una parte esclusivamente dedicata ai cavalli che comprende scuderie, giostra, tondino, paddock e ambulatorio. Cuore del progetto è proprio l’ambulatorio, creato con sistemi innovativi per soddisfare al meglio le esigenze di riabilitazione e strettamente connesso con la fascia di verde lungo il fiume. L'intervento propone anche di creare dei percorsi nel verde lungo il fiume per consentire delle passeggiate con i cavalli, terapeutiche tanto per gli animali quanto per l’uomo.
L’area circostante il progetto, attualmente ad uso agricolo, ha suggerito inoltre la possibilità di mantenere in parte tale destinazione per permettere al TeC di poter beneficiare di apposite colture che verrebbero ideate appositamente per permettere al centro di divenire autonomo per il sostentamento degli animali. Il progetto interagisce inoltre con tutti gli elementi naturali già presenti sul luogo, in particolare utilizzando le acque del Tevere, opportunamente depurate per l’irrigazione degli spazi agricoli, per le piscine e per tutte le strutture per gli animali. Altri elementi di interazione con l'ambiente sono rappresentati dai tetti giardino semi estensivi (che consentono la raccolta e il riutilizzo delle acque piovane) e l’impiego di materiali naturali quale il legno lamellare, una scelta che rende l’impatto del progetto il minore possibile. Va evidenziato che il TeC oltre a godere di un’autonomia energetica consente anche un possibile ricavo marginale attraverso le attività svolte al suo interno.

Dal punto di vista architettonico il complesso sfrutta l'area a penisola in cui si colloca adagiando edifici che si inseriscono serenamente nel luogo in una catena di spazi aperti, di spazi di filtro o porticati e di edifici. Le principali direttrici del progetto determinano anche le linee di forza per il disegno del circostante paesaggio agricolo.