| Graduation Thesis/Tesi di Laurea     
 Antonino Saggio  I Quaderni
         Sapienza, Università di Roma, Facoltà
            di Architettura
 
          
            
              
                
                  
                    
                      
                        
                          
                            
                              
                                
                                  
                                    
                                        
          Questo progetto fa parte della ricerca della Cattedra di Antonino SaggioTevere Cavo una infrastruttura di nuova generazione per Roma tra passato e futuro
 pubblicata nel 2016 in questo volume:
 
 
  
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        L.A.S.T.R.A.Laboratorio Analisi Sperimentazione Trattamento Ricerca Acqua
 presso il Ponte Flaminio Tevere Cavo, Roma
 
 
 Francesco VantaggiatoAA 12-13
 Relatore Antonino Saggio
 
 con Gaetano De Francesco, correlatore WWW.LASTRA.XYZ   
        
   Con l’acronimo L.A.S.T.R.A. si identifica il progetto del Laboratorio di analisi sperimentazione trattamento e ricerca sull’acqua, collocato all’interno del Progetto Tevere cavo nel PER (il Parco di Energie Rinnovabili) lungo le due sponde tra Ponte Milvio e Ponte Flaminio. La proposta  progettuale dal punto di vista del programma è scaturita da una ricerca sugli agenti inquinanti  legati  alle plastiche sia in fase produttiva che di smaltimento e al ruolo dell’acqua come risorsa limitata.  Dopo questa prima fase, l’attenzione è stata rivolta alle tecniche di depurazione e filtraggio dell’acqua. Risolutivo è stato il sistema Biokavitus (v)  che sfruttando il fenomeno della cavitazione (v) e filtri appositi, riesce a depurare l’acqua rendendola potabile.  Questi aspetti e lo stesso enorme inquinamento del Tevere hanno condotto all’ideazione di un centro di ricerca e depurazione dell’acqua e alla sua localizzazione all’interno del PER nei pressi di ponte Flaminio come fattore anche promozionale ed educativo. L’intervento si è concretizzato primariamente con la creazione di una piazza posta a una quota di sicurezza (8 metri) dal fiume Tevere che consente l’accesso a L.A.S.T.R.A anche in situazione di piena. Gli spazi attorno al progetto sono ripensati e ridisegnati per fornire una valorizzazione di un’area naturalisticamente molto bella, ma oggi in profondo degrado e abbandono anche se questo settore di Roma  negli ultimi anni sta vivendo una grande evoluzione socio-economica. L’accesso all’edificio avviene dall’altro verso il basso, i primi due livelli sono pubblici e ospitano un area ristoro e degli spazi di incontro e riunione.Il livello sottostante ospita un auditorium e degli spazi versatili.
 Infine esistono due piani ipogei, il primo destinato ai Laboratori per la sperimentazione e la ricerca e al di sotto alle vasche di lavorazione e trattamento delle acque. Alcune parti del progetto sono di conseguenza pensate in maniera stagna e la stessa forma dell’edificio con una sorta di torretta emergente su un corpo più lungo e disteso evoca la figura del sottomarino.Un sottomarino che qui evidentemente trasforma l’uso bellico in uno pacifico e che collabora con la città per recuperare alcuni aspetti della qualità ambientale del fiume Tevere.
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