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Infrastrutture e Città
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Ascolta l'Audio completo della lectio
si ringrazia il professor Dario Costi
Infrastruttura e città
Cominciamo col provare a definire il concetto di infrastruttura.
Possiamo distinguerne due tipi fondamentali:
Naturale, cioè fornita direttamente all’uomo dall’ambiente nativo.
Artificiale, costruita dall’uomo.
Un secondo aspetto essenziale è che l’infrastruttura trasporta: trasporta uomini, beni, energie e informazioni. Tanto in forma naturale quanto in forma artificiale.
L’infrastruttura naturale: fiumi e percorsi
Facciamo un passo indietro. La prima infrastruttura a cui possiamo pensare ha un afflato quasi poetico: il fiume Tevere, legato al mito di Enea che, giunto sulla costa laziale, lo risale con la sua nave troiana, avviando ciò che diventerà il mito di Roma.
valentina casarotte foce del tevere
Nell’antichità le principali infrastrutture naturali erano:
Enea alla foce del Tevere, in attesa di risalirlo, autore Antonino Saggio, CHat Gtp 10 m, 14 settembre 2025
i fiumi e i torrenti, unici strumenti per avventurarsi in territori coperti da boschi e popolati da animali pericolosi;
i percorsi di crinale, linee naturali per collegare monte a monte, lungo cui – come ha mostrato Caniggia – si organizzavano i primi abitati.
https://www.nitrosaggio.net/UnLostGioiosa/
Il mondo preromano tendeva a rispettare queste infrastrutture naturali. Le strade etrusche, ad esempio, seguivano gli andamenti del paesaggio.
L’infrastruttura artificiale: mura e strade
Con i Romani si assiste invece a un salto di scala e di mentalità.
Le mura diventano il simbolo della città, delle sue leggi e della sua identità: basti ricordare l’episodio di Romolo e Remo legato al solco primigenio.Ma soprattutto i Romani, con la loro vocazione razionalizzatrice, impongono una nuova legge al territorio:
le strade consolari (Via Appia, Aurelia, Cassia…) che tagliano e rettificano i percorsi preesistenti;
le grandi infrastrutture per il trasporto dei beni, non solo di uomini e eserciti: gli acquedotti per l’acqua, le prime fognature urbane.
Il medioevo: l’infrastruttura multitasking
Il mondo medievale eredita il sistema romano, ma introduce un’idea diversa: l’infrastruttura diventa multitasking.
L’esempio più chiaro è il ponte, che non è solo attraversamento ma anche:
chiesa o cappella (come in Europa centrale),
negozi e botteghe (pensiamo a Firenze o Venezia),
persino castelli o caravanserragli (come in Persia).
Il ponte medievale è dunque un vero progetto urbano, capace di concentrare funzioni e simboli.
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Communication Bridge
Paesaggio, infopoint, sviluppo della comunicazione sociale e centro per lo studio e la cura della deprivazione comunicativa, ai piloni abbandonati del ponte Bailey presso il Ponte Flaminio Tevere Cavo, Roma
Valerio Perna
Isfahan Bridge
L’età industriale: il mono-task
Con l’industrializzazione si entra in un’epoca diversa: quella dell’ottimizzazione e della specializzazione.
Il ponte diventa solo stradale o solo ferroviario.
Le strade sono solo per le automobili.
Nascono i primi oleodotti e gasdotti.
È il tempo del mono-task, in cui ogni infrastruttura è dedicata a una sola funzione.
La terza era: informazione e città
Oggi siamo, come ha detto Alvin Toffler, nella terza era:
se nell’epoca agricola la ricchezza era legata alla terra,
e in quella industriale ai mezzi di produzione,
oggi il valore è nel possesso e nella gestione dell’informazione.Questa rivoluzione produce un cambio radicale anche nel mondo delle infrastrutture.
La città contemporanea: dalle brown areas alla rigenerazione
La città industriale lascia dietro di sé vaste aree abbandonate, le cosiddette brown areas: spazi un tempo occupati da fabbriche, oggi svuotati dalla delocalizzazione, dalla meccanizzazione e dalla robotizzazione.
Accanto a queste, le città continuano a espandersi secondo il vecchio modello: nuove infrastrutture → nuova crescita urbana.
Ma alcune città più avanzate – Copenaghen, Zurigo, Barcellona, in parte New York e Londra – iniziano a rovesciare il paradigma:
non più espansione, ma riciclo e rigenerazione delle aree interne,
non solo interventi edilizi, ma anche infrastrutturali, capaci di attivare un volano urbano.
Ecco quindi interventi come:
i Docklands di Londra,
la riqualificazione del fiume Sihl a Zurigo,
il progetto del Manzanares a Barcellona,
la Green Line a New York,
il recupero del grande fiume a Seul.
Tutti esempi di come le infrastrutture naturali e artificiali possano essere trasformate in strumenti di qualità urbana.
Giardini sopraelevati di Sants, Barcelona
Sergi Godia, Ana MolinoRio - The city of Infrastructures
Atero do Flamengo...historia Alfred Agache Affonso Eduardo Reidy, Burle Marx aquitecta..
Roma e il nostro lavoro
Da circa quindici anni anche noi ci muoviamo sulla città di Roma, cercando di applicare questi principi:
valorizzando le infrastrutture naturali (i due fiumi principali: Tevere e Aniene),
e creando nuove infrastrutture artificiali, spesso basate su elementi abbandonati o sottoutilizzati, capaci di generare nuova vita urbana.
I cinque principi del nostro lavoro Sulle Infrastrutture
Alcuni progetti di Stazioni realizzate nei corsi di Saggio secondo i cinque principi sopra esposti
1.
FRANCESCA LUCIANO, ROBERTA MILILLI
Advisor A. Saggio.
Risarcimento Ambientale ePlurifunzionalità Urbana
Nodo di scambio e copertura verde del vallo ferroviario di Pigneto_Roma
Francesca Luciano, Roberta Mililli AA 03-04. Relatore A. Saggio
Il progetto si innesta in una parte strategica del sistema ferroviario anulare della capitale, quello della zona del Pigneto nei pressi della Via Casilina nel quadrante meridionale della città. I binari che attualmente corrono in trincea vengono coperti con un sistema attrezzato che ridisegna le relazioni tra le parti e crea nuovi organici rapporti tra i quartieri oggi artificiosamente divisi. All'interno della nuova struttura si individua una nuova stazione di scambio ferrovia metro ed un ricco organismo plurifunzionale che conduce i flussi sotterranei alla superficie. La tesi si segnala per la grande completezza delle varie parti analitiche e documentarie, per l'interesse delle soluzioni architettoniche e per un incessante sperimentalità nelle modalità della ricerca progettuale che utilizza tecniche digitali in contesti di lavoro analogici e viceversa con esiti sicuramente interessanti.
2.
ART/station
Alessandro Spaccesi
AA 16-17 Tesi Discussa il 19 luglio 2017
Relatore Antonino Saggio
ART/station è una stazione tranviaria che fa parte della nuova infrastruttura urbana UnLost line e si colloca lungo la via Prenestina bis in uno snodo urbano rilevante, ma oggi completamente inutilizzato.
Si tratta di un centro pulsante della città contemporanea: incrocio di tre linee della UnLost line, della pista ciclo pedonale in continuazione con l’esistente è un vero gateway verso altri interventi limitrofi di UnLost Territories che gli sorgono attorno. La stazione funziona da cerniera tra la città alle sue spalle e il grande polmone verde del Parco della Mistica a meridione. Dal punto di vista del programma, la caratteristica peculiare della stazione è essere contemporaneamente un centro per la produzione e divulgazione dell’arte oltre che essere stazione. La proposta infatti è pensata in stretta relazione alla presenza del Museo dell’altro e dell’altrove, non solo per la prossimità fisica, ma anche perché ART/station vuole iniettare come il Maam gli enzimi dell’arte nella periferia per innescare fenomeni di rigenerazione di dinamiche urbane e sociali.
3.
PARK [ing]
Snodo per lo sviluppo del trasporto intermodale pubblico sostenibile ed il bio-monitoraggio dell'inquinamento capace di produrre ossigeno ed energia elettrica.
Tevere Cavo, Villaggio Olimpico, Roma
Valerio Galeone
IL LIBRO CHE CONTIENE QUESTO PROGETTO E':
ANIENE RIMS PROGETTI PER LE SPONDE DEL FIUME TRA RIQUALIFICAZIONE URBANA E CRISI IDRICA
A CURA DI ANTONINO SAGGIO E GAETANO DE FRANCESCO. VITA NOSTRA EDIZIONI, 2025
Roma a_venire Progetti per una città dell'Informazione e della storia viva.
Urban Voids Strategie urbane e nuove partnership per progetti sostenibili nella città di Roma
Urban green line Progetti sistemici per una infrastruttura ecologica a Roma
Tevere cavo Una infrastruttura di nuova generazione per Roma tra passato e futuro
UnLost Territories Ricostruire la periferia a Roma Architettura e società nei territori abbandonati
Aniene Rims Progetti per le sponde del fiume tra riqualificazione urbana e crisi idrica
Antonino Saggio Home| Teaching activity a "La Sapienza" Rome