Graduation Thesis/Tesi di Laurea

ILARIA BENASSI
Advisor A. Saggio
"Brown areas and Tiber. Ostiense area between two river edges:
a strategy for a new integrated city section" Univ. La Sapienza Roma 1999


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La zona Ostiense a Roma è storicamente caratterizzata da un uso industriale ed è allo stesso tempo quasi il simbolo del processo di riconversione e di nuove possibilità e ricerche sulla città di questi anni. Questo progetto non si occupa dei grandi edifici ex industriali della zona gravitante sul Gasometro da una parte e della fabbrica della vecchia Miralanza dall'altra, ma si concentra nella zona "tra" che corrisponde al ridisegno delle sponde del Tevere.
Quali sono i principali temi che coinvolgono questo ridisegno? Il primo è l'obiettivo del Risarcimento. È chiaro infatti che le opportunità che presentano le aree dismesse, ancora di più se immediatamente limitrofe ad un corso d'acqua, non possono non comportare una forte iniezione di naturalità, di verde e di aree a diverso quoziente di preservazione ambientale che parta dalla tutela "totale" alle aree utilizzabili anche per lo sport e il tempo libero. In ogni caso con densità bassissime appunto per risarcire la città e i cittadini che vivono in quartieri, come quello di Viale Marconi, realizzati dalla ben nota "mano sulla città" dei decenni Cinquanta-Sessanta del Novecento. Naturalmente un punto qualificante il progetto non è di creare un "Parco" ma bensì, un "nuovo brano di città". La città contemporanea, proprio perché il modello produttivo è basato sulle informazioni e non più sulla produzione manifatturiera, è sempre più una città integrata e polifunzionale dove le funzioni si combinano e si sovrappongano per formare brani che tendono a vivere 24 su 24.
Dal punto di vista delle funzioni questo nuovo brano di città si caratterizzerà per un misto di attività produttive della società delle informazioni che sono insieme ludiche, commerciali, terziarie e della comunicazione e che, per funzionare realmente, è fortemente innervato tecnologicamente. Cablaggi che provvedono alla reti, sia a quelle tradizionali che a quelle informative, sistemi di illuminazione, di controllo, di produzione di suoni, immagini e messaggi. Il progetto urbano nasce quindi da visioni contemporanee insieme all'esigenza di restituire il fiume alla città attraverso un'analisi del sistema degli argini tradizionali che sono la fonte primaria del distacco della città dall'acqua. Il bordo diventa nel progetto lo spazio del dialogo, diventa un waterfront che abbatte recinzioni e limiti, contamina gli oggetti del paesaggio circostante e da esso viene contaminato. Il progetto di sistemazione delle rive tocca frammenti di aree industriali, ingloba parte del quartiere circostante, si incunea nel terreno e nella vegetazione, scava e si allunga fino a toccare l'acqua, lavora su più livelli moltiplicando la quota degli argini: si presenta come un ipertesto richiamando le immagini vive, pulsanti e luminose dei waterfront di tante città del mondo. Le sponde del Tevere in questo progetto si abitano inoltre dal basso verso l'alto, "come se affiorassero". Questo determina la moltiplicazione della quota zero, l'incrocio su più livelli di diverse morfologie e geometrie e un disegno del suolo e dei manufatti dal diverso grado di permanenza e rigidità. La strategia dell'affioramento, oltre a presiedere alla formatività del progetto, ha una componente pratica perché diventa naturale pensare a questi terrazzamenti in rapporto alle quote di rischio di crescita del livello dell'acqua del fiume.

 

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Main Drawing boards
Site Plan
Presentation Text "Affioramenti"

See The project Texpo 03 based on the urban planning desined in this thesis

More views of the model
For the design meaning of the term Affioramenti see the monographic issue of the magazine "Gomorra"  n.6, maggio 2000Castelvecchi, Roma. Direttori: M. Ilardi, T. Terranova et al



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