aa

 

Corso di Progettazione Architettonica Assistita

Facoltà di Architettura Sapienza Università di Roma

Antonino Saggio Home
Corso 2014 Home

 

Lunedì 21 luglio 2014, in Aula V5, presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Roma, nella sede di Via Gramsci 53, si è tenuta la seonda presentazione pubblica del progetto a cui dal Marzo 2012 sta lavorando la Cattedra di Antonino Saggio.
Il progetto si chiama "Tevere Cavo" ed intende mettere a sistema una serie di vuoti urbani e di aree sottoutilizzate a Roma. Si tratta in particolare della parte della città che segue l’andamento del Tevere dalla diga di Castel Giubileo alla porta di Piazza del Popolo e che è racchiuso dai grandi colli di Monte Mario ad Ovest e di Monte Antenne ad est. il progetto "Tevere Cavo" si ricollega idealmente e metodologicamente alla Urban Green Line che legava con un anello ecologico i due grandi parchi archeologici tra l’Appia e la Casilina e che è stato presentato alla Casa dell‘Architettura di Roma e sul fascicolo n. 278 de “l’Arca”. Se in quel caso una nuova linea tranviaria assumeva il ruolo di catalizzatore di una serie di intenti e scopi, in questa parte di Roma non può essere che il Tevere l’elemento sistemico. Un Tevere su cui scorre la storia stessa della città e forse il suo futuro.

La giornata è iniziata alle ore 9 con una introduzione del professor Saggio al tema, cui sono seguite le presentazioni degli studenti del Corso di Progettazione Architettonica Assistita ITCAAD 2014 che hanno offerto il loro contributo dal punto di vista teorico, tecnologico e progettuale attraverso una proposta che usa l’Information Technology quale elemento chiave per affrontare una serie di crisi della città contemporanea.
La discussione dei progetti ha visto partecipare un panel estremamente qualificato di esperti, che ahanno commentato e discusso delle proposte ciasuno sulla base del proprio punto di vista.

Invitati alla jury

Marco Carta, Paola Gregory, Luigi Franciosini, Lorenzo Imbesi, Paola Ruotolo

Ascolta l'audio di tutte le presentazioni e della discussione
vai

 

Lunedì 21 luglio 2014. Ore 9-17
Aula V5, Facoltà di Architettura Via Gramsci 53
Corso di Progettazione Architettonica Assistita prof. Antonino Saggio
Rosetta Angelini e Gateano De Francesco, assistenti al corso

ASaggio Lecture on Tevere Cavo

HR

 

B.R.R.group

 

Logica-Eco-Logica
Una nuova negoziazione con la natura

a

Matteo Benucci
Carmelo Radeglia
Alessandro Rosa

La terra per gli Etruschi è viva. La terra parla
Prof. Antonino Saggio, lezione Tevere Cavo

Partendo dal concetto e dall’utilizzo delle vie cave, in epoca etrusca, siamo intervenuti per far riemergere nella e dalla terra quel carattere vivo, di essere vivente, contenitore ed emettitore di informazione, considerando la terra come una realtà animata.
Il progetto Logica-Eco-Logica muove i suoi principi proprio da questa espressione e cerca di ridare vita al Parco dell’Inviolatella Borghese, luogo confiscato alla criminalità organizzata negli anni settanta, riportato alla vita ma successivamente chiuso per la mancanza di fondi necessari alla
manutenzione. Paradosso che ha portato, in breve tempo, dall’istituzione alla successiva chiusura, quasi un ritorno, una perdita di significato e coscienza che svilisce l’operato della comunità che si è battuta per alcuni decenni per l’ apertura del Parco stesso.
La nostra azione mira a ridar vita a tutto questo e a scardinare le consumate logiche di parco-giardino attraverso una volontà produttiva che possa far riemergere la zona dal punto di vista esistenziale e generativo. Generativo perché il nostro fine è quello sviluppare una morfologia, un paesaggio in grado di strutturare pratiche utili alla sussistenza della comunità, concepite secondo una logica ecologica, del disinquinare, della reinterpretazione del suolo, della rigenerazione della terra.

 

a

Vai Alla Ricerca

http://www.brrgroup.altervista.org/

 

___

IM-PULSE

SINCRONI-CITY
FabLab per protesi avanzate, laboratorio di assistenza alle disabilità psico-motorie e parco interattivo multisensoriale e senso-estensivo

a

Selenia Marinelli
Giorgio Scrocchia
Gabriele Stancato

L'idea di protesi è comunemente legata agli arti artificiali statici che hanno la sola funzione di simulare l’arto mancante e sostenere il corpo. In realtà, la ricerca sulla cibernetica e la biomeccanica si è spinta molto oltre riproducendo il tatto, la completa mobilità, potenzialità sportive e persino nuovi modi di fare arte come ad esempio le “protesi musicali”, acquisendo sempre di più connotazioni estensive delle capacità umane piuttosto che sostitutive. L'elettronica stessa in questo nostro progetto è interpretata come estensione protesica restituendo agli abitanti informazioni interpolate dalla rete sulle condizioni della città altrimenti non direttamente recepibili.
L’area del Lungotevere Nenni a Roma si trova in prossimità oltre che di luoghi pregevoli e beni culturali nazionali, anche della facoltà di Architettura della Sapienza; questa vicinanza pone le basi per un vitale e reciproco dialogo tra le strutture che possono sviluppare nuovi livelli di design nell’accessibilità e usabilità.
Il nostro intento è, quindi, quello di offrire alla città laboratori di ricerca e sviluppo di protesi personalizzate ad elevata funzionalità, ospitando il progetto nell’area abbandonata ai due lati di ponte Nenni a Roma attribuendo a questa brown area, incredibilmente posta al centro storico, nuova funzionalità e capacità connettiva: qui adulti e bambini affetti da diversi tipi di disabilità possono entrare in contatto con spazi interattivi e installazioni sonore che consentono di alterare i suoni e l'immagine dell'ambiente attraverso un'interfaccia che si pone di fatto come elemento generativo di nuove opportunità di esplorazione del contesto.

Vai Alla Ricerca

http://www.impulse.joomlafree.it/

a

_____

 

2do

 

JOIN ME
Urban voids for social people

Luca Saccoccio
Federica Tassetti

Il progetto  propone un nuovo modo di vivere la città. JOIN ME ha l'obbiettivo di divenire un vero e proprio social network ma questa volta non solo virtuale ma propriamente fisico, in grado di superare i limiti che le diverse piattaforme virtuali comporatano per uan comunicazione comunicazione in diverse modo tutta virtuale e tendenzialmente patologica. Il progetto vuoe creare un luogo in cui attraverso la tecnologia e la potenza degli strumenti interattivipossano divenire un ponte di collegamento tra le idee e la loro realizzazione fisica.

Vai Alla Ricerca

http://www.group2do.altervista.org/

_____

_____

 

DaMa Studio

 

The green mill
Un collegamento circolare tra il Tevere e la città

a

Manuela Seu
Daniele Tortora

L'idea nasce da un ragionamento sul fiume Tevere e su come risolvere alcuni problemi fondamentali che lo riguardano. Così prende forma la nostra crisi: l'accesso alle banchine.
Il Green Mill vuole essere un progetto multitasking; una ruota panoramica che prima di essere polo di attrazione turistica è mezzo di trasporto di persone e di oggetti di riciclo, dal livello della strada alla banchina e viceversa.
Come un mulino, la ruota gira costantemente spinta dalla corrente del fiume, accumulando energia ed attivando simultaneamente un sistema di riciclo delle acque, una serie di poli multifunzionali ed altre attività che rendono questo progetto non un'utopia urbana, ma uno strumento necessario a garantire uno scambio continuo tra il fiume Tevere e la città di Roma.

a

Alla Ricerca

http://damastudio.altervista.org/

_____

M.E.V.S_ Modern_Emergency_Void’s_System

 

Infrastructuring Integration
Isole di soccorso

Martina Dedda
Valentina Nunnari
Elnaz Ghazi

Una delle maggiori crisi che coinvolge la modernità riguarda l’integrazione. Nelle scienze sociali, l’integrazione è da intendersi come l’insieme dei processi sociali e culturali che rendono l’individuo membro di una società. L’integrazione sociale richiede l’esistenza di luoghi fisici in cui gli individui possano interagire tra di loro. Tale concetto è in alcuni casi fortemente legato a quello di nomadismo che, se non “controllato”, genera fenomeni di forti tensioni sociali, fino a generare a livello sociale episodi violenti, a livello fisico dell’urbano aree di degrado ambientale.
Se da un lato, quindi, il concetto di integrazione è riferito alla società, ed in particolare ad un tipo specifico di comunità individuata all’interno di essa, dall’altro si riferisce anche al fiume Tevere che ha bisogno di essere maggiormente integrato all’interno dello spazio urbano fino a diventare una vera e propria infrastruttura ecologica a servizio del fruitore, in grado di innescare relazioni nella città e fra i suoi abitanti.
Nell’ambito delle nuove ricerche architettoniche e dell’Information Technology il progetto  INFRASTRUCTURING INTEGRATION si propone di riconfigurare e progettare gli accampamenti nomadi, pensati sottoforma di ISOLE DI SOCCORSO multifunzionali, per gestire sia gli aspetti legati ai processi culturali (rete di integrazione sociale, quale assistenza medica, istruzione, alloggi, etc.), sia le questioni legate all’ambiente, come contribuire al miglioramento delle condizioni ambientali (acqua e suolo), produrre energia, sviluppare piccole forme di microeconomia sia, infine, per controllare le situazioni di emergenza idrogeologica collegate all’innalzamento del livello dell’acqua.

Vai Alla Ricerca

http://www.mevs.altervista.org/ 

_____

 

D4M1

 

The(ve)Ring
Un anello per spos(t)are il Tevere

a

Marco D'Alessandro
Paolo D'Elia
Michele Di Maggio

Elisa Ferrigno

La finalità del progetto è di sensibilizzare gli utenti riguardo problematiche inerenti l’ambiente e la rivalorizzazione della sostenibilità energetico - ambientale partendo dalla crisi di consapevolezza dei cittadini sul Tevere concepito come risorsa ambientale.
Il progetto si sviluppa su tre differenti livelli ai quali corrispondono diverse scale di intervento:
Macro scala - individua l’area di intervento;
Scala intermedia - azioni di bioedilizia e biotecnologie sul tessuto urbano;
Micro scala - intervento puntuale ma organico, centro nevralgico del progetto.

a

Vai Alla Ricerca

http://www.d4m1.altervista.org/

_____

 

Jacob Lab

 

Farm River
Orti urbani sulle rive del Tevere tra tecnologia e informazione

a

Filippo Iacobucci

Il progetto propone uno spazio come una sorta di labirinto che si snoda attraverso serre eco-compatibili e autosufficienti. Lo scopo è sensibilizzare i visitatori e tentare di ricreare un legame con la vita rurale usuale in passato sulle rive del Tevere. Tutto oggi naturalmente è rivisto e aggiornato all'interno dei parametri della cultura contemporanea e della centralità del ruolo delle informazioni.

A

Vai Alla Ricerca

http://filippoiacobucci.altervista.org/index.php/river-farm

_____

 

Quelli del Ventottesimo

 

InFormAzione
Un'infrastruttura imprecisa acusticao

a

Eride Caramia
Leopoldo Russo Ceccotti
Domenico Ferrara
Carla Molinari

La Crisi nasce dal rapporto con il contesto ed è relativa al superamento del nesso forma funzione applicato alla città contemporanea.
Il soggetto è il Ponte della Musica e le relazioni che crea con l'Asse delle Arti e della Cultura, che attualmente risultano incompiute. L'idea è quella di innescare nell'area una nuova equazione urbana: un sistema di paesaggi fluviali che presuppongono spazialità di tipo esperienziale. Si vuole così superare l'inserimento puntuale di funzione all'interno del tessuto urbano promuovendo una rete complessa e stratificata di interazioni.

a

Vai Alla Ricerca

http://carlamolinari.altervista.org/progetto/0.html

 

___

The rattletrap

 

Mutoid Park
Giardino biomeccanico

a

Marco Lucci
Giulia Mendito
Monica Napoli
Valerio Vincioni

Mutoid Park nasce con l'intento di risolvere varie problematiche del lungotevere attraverso un riutilizzo delle criticità preesistenti sul territorio. In particolare nell'area scelta per il progetto, la presenza di un'autorimessa di demolizioni auto è stato l'input iniziale per ripensare la configurazione del sotto ponte e delle aree prospicienti.
La filosofia del riutilizzare i rifiuti urbani per riconvertirli in oggetti interattivi e opere d'arte, presa in prestito dalla Mutoid Waste Company, è qui attuata al fine di risolvere le crisi prese in considerazione.
Una problematica grave, causata dai rottami stessi, è quella delll'inquinamento: il progetto si propone di conseguenza di operare attraverso le carcasse abbandonate delle auto, che, se adeguatamente trattate possono essere trasformate in risorse, inannazitutto per configurare oggetti mutani a reazione espressiva. L'Information technolgy è alla base della costruzione di queste opere meccaniche che, nel parco, avranno il compito di interagire con il visitatore. La differenza sostanziale rispetto ad altre esperienze è che le macchine composite derivate dai rottami ospitano diversi plug-in per affrontare tematiche di disinquinamento ambientale.

a

Vai alla ricerca:

http://therattletraps.altervista.org/

 

_____

Màs

Hi/Lo Scape
Un nuovo paesaggio sonoro attraverso l'ecologia acusticao

Manuela Franzini
Marta Gioffrè
Anna Murgo
Sara Musarò

Punto di partenza della nostra ricerca la crisi acustica, crisi del cittadino che abita la città odierna. Sviluppando questo concetto, ci siamo chieste: come sfruttare il suono a vantaggio dei cittadini? Il suono “accade” nello spazio ed ha il potere di ridefinirlo : può allora diventare un espediente per ridar vita ai così detti “vuoti urbani” che imperversano nelle nostre città. Nel dettaglio, ci siamo occupate dell’area dello Scalo de Pinedo, una zona ricca di potenzialità, per l’appunto, attualmente inutilizzata.
Attraverso un sistema che integra diverse tecnologie con l’ambiente circostante, l’area tornerà a nuova vita, andando a costituire una sorta di oasi urbana per il cittadino. Punto focale dell’intero sistema: il suono.

Vai Alla Ricerca

http://mmas.altervista.org

 

_____

 

[IF]2

 

_AQUART_
Tiber Academy of Arts: l’arte dell’acqua risveglia il Tevere

Ilaria Ferrazzilli
Ilaria Fragnito

La risoluzione di una crisi risiede nella COMUNICAZIONE DELLA CRISI STESSA. Avere la possibilità di raccontare il problema, in modo tale da focalizzare la causa, permette di effettuare il salto.
La STREET ART oggi è arte, ma un tempo i writers rappresentavano i portavoce del disagio sociale, le loro opere urlavano a colori i problemi della gente. Sebbene questo linguaggio venga oggi riconosciuto come arte a tutti gli effetti, essa non ha perso la propria essenza, dunque tutt'oggi mantiene un filo diretto con la necessità di “raccontare una storia”, e la fusione dei due aspetti produce cose meravigliose, in armonia con le dinamiche architettoniche. Numerosi quartieri periferici di Roma sono oggi degni musei della street art dei migliori artisti del mondo, grazie ad alcuni progetti che prevedono la collaborazione tra architettura, street art e società, con l’obiettivo di riqualificare l’immagine del quartiere servendosi di questa arte.
Il progetto AQUART è figlio dell’arte di strada: così come la street art si presenta oggi come strumento di valorizzazione dei tessuti critici urbani, AQUART vuole restaurare l’immagine dell’alveo fluviale del Tevere per mezzo di forme artistiche che sfruttino tutte le potenzialità dell’acqua.

Vai Alla Ricerca

http://tiberart.altervista.org/

_____

 

CRoma group

 

RESPONSIVE RIVER
Un sistema energetico intelligente

Domiziana Scipioni
Maria Vittoria Tesei
Francesca Testi

Stefano Trovato

Il progetto intede creare una continuità tra elementi che si presentano oggi discontinui e disconnessi: i ponti, la banchina, il lungo tevere, il fiume stesso non riescono a formare un sistema ma sono fatti e oggetti solo accostati l'uno all'altro.
Per mettere a sistema queste risorse intendiamo creare una rete di progetti riutilizzando le aree più degradate e meno utilizzate oggi a ridosso del Tevere. Si tratta di innestare processi nella direzione di un utilizzo energetico e sviluppare allo stesso tempo la vivibilità da parte dei cittadini del fiume promuovendone anche la navigabilità. Il Tevere attraverso questi interventi non si presenterà più come un elemento di separazione ma di connessione e allo stesso un elemento attivo di produzione energetica.

Vai Alla Ricerca

http://amarenatesti.wix.com/cromagroup

_____

 

ZESS Group

 

EcoCycle
Stazione riciclo sostenibile

Ahmed Elgazzar
Ulrich Sieder
Raffaella Spinosa

Diana Zimmermann

La ricerca si basa sulla crisi del consumo alimentare, vestiario della città odierna.
Attraverso la creazione di una rete informativa, attiviamo processi di comunicazione e di scambio di informazione che si concretizzano nella rete fisica attraverso nodi situati nei punti chiave della città che diventano delle "stazioni alimentari".
Lo scambio fisico avviene attraverso veicoli elettrici, incentivando quindi il pensiero eco sostenibile a più livelli.

Vai alla Ricerca

http://zess.ahmedelgazzar.com/index.html