Graduation Thesis/Tesi di Laurea

 

a

Antonino Saggio I Quaderni

Sapienza, Università di Roma, Facoltà di Architettura

 
 

Questo progetto fa parte della ricerca della Cattedra di Antonino Saggio
iniziata nel febbraio del 2016

UnLost Territories


il progetto è pubblicato nel libro

UnLost Territories
Ricostruire la periferia a Roma Architettura e società nei territori abbandonati
a cura di Antonino Saggio Gaetano De Francesco

Epub Black&White Color

 

***


III

 

ART/station

Stazione Parco della Mistica della UnLost line lungo la Prenestina bis. L’arte quale catalizzante della rigenerazione urbana: produzione, diffusione, cultura, cittadinanza.

Alessandro Spaccesi


AA 16-17 Tesi Discussa il 19 luglio 2017
Relatore Antonino Saggio

 

ART/station è una stazione tranviaria che fa parte della nuova infrastruttura urbana UnLost line e si colloca lungo la via Prenestina bis in uno snodo urbano rilevante, ma oggi completamente inutilizzato.

Si tratta di un centro pulsante della città contemporanea: incrocio di tre linee della UnLost line, della pista ciclo pedonale in continuazione con l’esistente è un vero gateway verso altri interventi limitrofi di UnLost Territories che gli sorgono attorno. La stazione funziona da cerniera tra la città alle sue spalle e il grande polmone verde del Parco della Mistica a meridione. Dal punto di vista del programma, la caratteristica peculiare della stazione è essere contemporaneamente un centro per la produzione e divulgazione dell’arte oltre che essere stazione. La proposta infatti è pensata in stretta relazione alla presenza del Museo dell’altro e dell’altrove, non solo per la prossimità fisica, ma anche perché ART/station vuole iniettare come il Maam gli enzimi dell’arte nella periferia per innescare fenomeni di rigenerazione di dinamiche urbane e sociali.

Arte come elemento catalizzante dunque ma anche stazione come crocevia. Nelle serie di recenti stazioni della Metropolitana Napoli vi è un importante elemento di innovazione e di ispirazione al progetto. La stazione infatti non è più solo oggetto di riflessione degli artisti (da Monet a Balla a moltissimi altri) ma “diventa essa stessa” oggetto d’arte e centro propulsore di una rinascita che è urbana quanto civile. Una infrastruttura che fa cittadinanza come Art/station si propone di essere e come “Le stazioni dell’arte” a Napoli dimostrano.

Da queste idee nasce un programma di mixité molto articolato che presenta spazi per l’arrivo e la partenza, spazi ricreativi, spazi per il commercio, spazi per abitare, per lo studio, per la direzione ed infine gli spazi per l’apprendimento, la produzione e la divulgazione dell’arte con laboratori per artisti e artigiani specializzati, aule per l’apprendimento, una sala polifunzionale per conferenze e cineforum ed una galleria espositiva pensata per esporre gratuitamente le opere e estremamente permeabile. La galleria si relazione direttamente con i passeggeri che arrivano all’interno della stazione, ma anche in modo indiretto con i passeggeri che riescono ad osservare le opere mentre il tram continua il suo viaggio.
Inoltre la gallerie è aperta tanto ai cittadini del quartiere, quanto a quelli dell’intera città che arriveranno a questo nuovo ed entusiasmante nuovo “centro” che irradia la sua forza ben oltre il ristretto ambito della sua localizzazione.

ART/station è pensata integralmente con il contesto urbano limitrofo, anche dal punto di vista espressivo. L’estetica e i materiali industriali proposti (in cui griglie metalliche si alternano ad intonaco e ampie vetrate) sono diventati un motivo determinante per lavorare su una immagine differenziata sui diversi fronti, con una immagine compatta verso la città e una più mossa e dinamica sul parco e sulla Prenestina bis.

 

ART/ station non è solo il luogo di un viaggio materiale, ma anche di uno spirituale, legato al pensiero. La nascita di questa nuova opera, naturalmente pensata individuando i campi di forze esistenti nell’ambiente fisico e facendo vibrare diagramaticamente le stesse linee tranviarie fino a generare gli andamenti planimetrici e volumetrici, rappresenta un punto fondamentale del progetto d’insieme UnLost Line per il programma dell’integrazione con l’arte, per la ricca organizzazione su più livelli che incorpora arrivi e partenze alle altre funzioni, per l’immagine architettonica. Quest’ultimo livello, il più difficile da acquisire segna però sinteticamente una acquisizione del lungo, e appassionato “viaggio” progettuale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Roma a_venire is the book that collects twenty and more design projects and explains the overall urban, social and design strategy to which this project belongs to.
L'Arca # 278 , International Architectural magazine published the strategy of the Urban Green Line and this this project-

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