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Antonino Saggio I Quaderni

From My Desk


Questa pagina è a cura di Antonino Saggio, architetto e professore alla Sapienza di Roma figlio di Raffaele.

 

Salvatore Quasimodo Raffaele Saggio e gli amici della Brigata

Il 28 agosto agosto 2007, a Patti, sua città natale, è stata intitolata una piazza all'avvocato e senatore Raffaele Saggio.
Nell'occasione ciè stata donata dal dr. Tano Caleca, presidente della Caleca ceramiche, la bella foto sopra riprodotta.
Ritrae Raffaele Saggio a destra mentre ha appena finito di declamare "Vento a Tindari"mentre il poeta Salvatore Quasimodo lo sta per abbracciare. Amici e pubblico applaudono.


In occasione della conferenza Mare Nostrum New Routes of research in the mediterranean, Atene 9 Novembre 2004, la pagina dedicata a Vento a Tindari si arrichisce di Foto inedite di Quasimodo con gli amici della "Brigata"  a Tindari, di  TRE LETTERE inedite di Salvatore Quasimodo, all'amico Raffele Saggio ("soave amico mi desta che mi sporga nel cielo")


Alcuni Amici della Brigata, Tindari 1929 ca. Raffaele Saggio secondo da sinistra, Salvatore Quasimodo ultimo da sinistra


Raffaele Saggio Tindari  Mura megalitiche1929 ca

(La lapide di "Vento a Tindari" venne posta a Tindari nel 1959. Presenti all’avvenimento oltre a Salvatore Quasimodo, il Senatore (mandato dal 1953-1958) di Patti ed “amico di brigata” avvocato Raffaele Saggio, alla cui figura il poeta dedicò i versi
soave amico mi desta che mi sporga nel cielo da una rupe” della poesia Vento a Tindari.) cfr >

copia a Raffaele Saggio di " Acque e Terre" con le firme di Quasimodo e di tutti gli amici della Brigata
 

Brani inediti di corrispondenza tra Salvatore Quasimodo e Raffaele Saggio



 

VENTO A TINDARI

Tindari, mite ti so
fra larghi colli pensile sull'acque
dell'isole dolci del dio,
oggi m'assali
e ti chiudi in cuore.

Salgo vertici aerei precipizi,
assorto al vento dei pini,
e la brigata che lieve m'accompagna
s'allontana nell'aria,
onda di suoni e amore,
e tu mi prendi
da cui male mi trassi
e paure d'ombre e di silenzi,
rifugi di dolcezze un tempo assidue
e morte d'anima.

A te ignota è la terra
ove ogni giorno affondo
e segrete sillabe nutro:
altra luce ti sfoglia sopra i vetri
nella veste notturna,
e gioia non mia riposa
sul tuo grembo.

Aspro è l'esilio,
e la ricerca che chiudevo in te
d'armonia oggi si muta
in ansia precoce di morire;
e ogni amore è schermo alla tristezza,
tacito passo nel buio
dove mi hai posto
amaro pane a rompere.

Tindari serena torna,
soave amico mi desta
che mi sporga nel cielo da una rupe
e io fingo timore a chi non sa
che vento profondo m'ha cercato l'anima.

Salvatore Quasimodo


  ERRATA CORRIGE:
INTESTAZIONE ESATTA: Quasimodo ascolta Raffaele Saggio che declama una sua poesia in occasione della posa della lapide di "Vento a Tindari". Patti, via Magretti, 1959

a

l'errata corrige si riferisce al volume Salvatore Quasimodo, di  Rosalma Salina Borrello e Patrizio Barbaro,
in edizioni Gribaudo, collezione Biografie per Immagini di  Franco Vaccaneo

a


Guardate con attenzione lo splendido film del regista

Nino Cadili

QUASIMODO E LA BRIGATA RAPITI DAL VENTO DI TINDARI


Raffaele
        Saggio


foto grammi courtesy enNeCiFilm independent


Ho scelto due fotogramme del film. Il  momento in cui mio padre tiene il discorso in occasione della lapide e l'altro  che dellla nostra Casa di Patti in Via Magretti in cui ho lasciato l'affresco che si intravede sullo sfondo a destra, di  Roberto Fasola (1915-1956) amico carissimo di mio padre e il vano a Bow window liberty  in cui mia madre montava l'albero d Natale.
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tindari

IIl film di Nino Cadili ha avuto innumerevoli proiezioni di cua privata ma memorabile con il regista presso lo studio del Sicily Lab a Gioiosa Marea nell'agosto del 2022
Il film inoltre ha avuto un suo momento memorabile nella manifestazione sotto indicata - in cui si inaugurava dopo l'azione meravigliosa dei volontari della sede della pro-loco Tindari del presidente Daniele Giddio nella vecchia scuola elementare e sede dell'ambulatorio medico - in cui è venuto il grande Antonio Presti,  amico fraterno. L'ho introdotto dicendo: “A noi non interessa solo rispettare e ricordare il passato, ma progettare il futuro. Ecco a voi il più grande siciliano impegnato nei temi dell'arte e della bellezza. Antonio Presti.”
Antonio ha fatto un intervento memorabile rimasto nell'animo di tutti i presenti.

La manifestazione è stata arricchita da una pregevole testimonianza video (del regista cinematografico e televisivo Paolo Gazzarra v., a cui si devono le meravigliose e emozionanti riprese video del lontano evento inserite nel film. Nino Cadili che ha anche raccolto la testimonianza di Gazzara da Recalcati che gentilmente ci concede anche qui. Video

Dal punto di vista personale ho avuto numerosi regali , ho reincotrato vecchi amici di infanzia e nuove persone. In particolare il sindaco di Patti per 4 legslature avvocato  Nicola Adamo  oltre a rievocare mio padre anche come giurista, anche se ne era stato suo avversario politico ed esercitava anche lui come avvocatoe, ha racconato un episodio.In una trasmissione radiofonica degli anni settanta su Rai tre, Adamo aveva ascolatato casualmente l'intevento di un professore delle scuole secondarie, il professor Luciano Biancatelli. A una domanda su chi dei suoi alunni ricordava come  brillante ricordò il nome di Antonio Saggio. Io non l'ho mai saputo, ne il professor Biancatelli, che ho visitato anche in ospedale a pochi giorni dalla sua scomaprsa non se ne era mai fatto vanto. Sempre in clsse mi trattava esattamente comevtutti gli altri. Ringrazia il sindaco e ricordai che in uno dei miei libri, dopo la scomparsa del professor Biancatelli, anche io gli feci un omaggio nasosto. Misi in epigrafe in apertura del volume una frase che mi aveva scritto in una sua lettera. Eccola

Tindari quasimodo sagio

La vicenda del giornale Vita nostra

pubblicato a Patti negli anni Trenta.
Di questa rivista conservavo tutte le copie nella casa di via Magretti che però mi sono state misteriosamente sottratte.

In questo articolo gentilmente segnalatomi da Giuseppe Alibrandi si tratta specificatamente del ruolo di Raffaele Saggio nel giornale e preziosamente si segnalano anche i molti pseudonimi da lui usati tra cui Ludovico Ravisani, Steano Sottile, Fra' Ginepro. Nell'articolo di Alberto Niosi si rimanda a "Rapsodia paesana" un saggio Michele Angelo Mancuso dedicato al tema

Alberto Nionsi, Oltre il tempo della memoria collettiva, "Vento a... " anno 1, n. 3, settembre-ottobre 2020.

Patti, 1 Settembre 2007

In occasione della intitolazione di una piazza in Patti a  Raffaele Saggio, il sindaco di Patti,
dr. Giuseppe Venuto ha tenuto il discorso che segue

RaffaeleSaggiopiazzaPatti

"L'importante appuntamento di oggi rientra in una vasta strategia pensata della mia amministrazione, volta al recupero ed alla valorizzazione di una identita' storica  che purtroppo nel corso degi anni si e' persa.


L'idea di associare il nome di illustri pattesi a strade e piazze costituisce un primo passo in questa direzione, anche se tutti noi siamo consapevoli che cio' non e' sufficiente a raggiungere il risultato di cui accennavo. Partiamo da questo pero', e cerchiamo di incuriosire tutti coloro che, ahime', conoscono poco riguardo ai protagonisti della storia della nostra citta'. 


Stasera ricordiamo, attribuendo in suo onore una piazza, uno dei piu' illustri pattesi del secolo scorso, e cioe' Raffaele Saggio.
Saggio e' stato il giurista piu' brillante  che Patti abbia avuto; ma egli non si ricorda  solo per essere stato un esperto di diritto.
Infatti cio' che accomunava gli amici intellettuali dell'epoca,e mi riferisco in particolare a Pugliatti, Vann'Anto', Quasimodo e lo stesso Saggio, era il loro senso poliedrico: i loro interessi spaziavano dal diritto alla poesia, dalla musica alla letteratura, dalla pittura alla politica. Insomma sono stati uomini caratterizzati da una immensa passione civile, avendo contribuito, in modo inequivocabile, a costruire una coscienza collettiva devastata dalla guerra mondiale. Ed e' questo, a mio parere, il merito piu' grande che persone come queste hanno avuto.


Raffaele Saggio oltre all'impegno intellettuale si e' contraddistinto per l'attivita' politica che ha svolto con grande dedizione. A livello comunale, essendo stato consigliere dal 1954 al 1966 e per un periodo  rappresentante nel civico consesso della lista  “CONCENTRAZIONE PATTESE”, ha avuto, insieme a Sciacca, Sperandeo e Cangemi, un ruolo fondamentale in uno dei momenti piu' delicati della storia contemporanea. Era quello,infatti, il periodo in cui si doveva materialmente e moralmente ricostruire, dopo gli eventi bellici, la citta' e queste grandi personalita' sono riuscite a farlo in modo encomiabile.


Leggendo la storia politica di Patti non puo' passare inosservato come, nonostante i  grandi personaggi che ho sopra citato avessero culture politiche profondamente diverse, stavano tutti sotto un unico simbolo condividendo un unico programma di sviluppo. Infatti ad esclusione delle elezioni amministrative del 54', Sciacca e Saggio, uno liberale, l' altro comunista,si ritrovavano insieme nella gestione della citta'. Questo sta a dimostrare, in un periodo in cui le divisioni ideologiche raggiungevano livelli asprissimi, l'amore che si provava per la propria comunita'. Era necessario insomma superare le barriere politiche per unire le migliori forze intellettuali che Patti esprimeva. Questo, anche se l'epoca lo imponeva quasi come un dovere morale, e' l'insegnamento che oggi, a distanza di oltre cinquant'anni, dobbiamo trarre, in un momento in cui la politica si e' ridotta, a tutti i livelli,ad una lotta non tra avversari che la pensano in modo diverso, bensi' tra nemici pronti a tutto per giungere alla gestione del potere.
Ma Raffele Saggio si deve ricordare anche per l'importante esperienza che ha avuto come senatore della Repubblica nelle fila del partito comunista. Patti allora poteva infatti contare anche sulla presenza di un suo rappresentate nella camera alta del Parlamento.
L'amicizia con Salvatore Quasimodo e' stata inoltre importantissima per la formazione umanista che l'insigne giurista dimostrava di avere. Ho letto con estremo piacere le lettere inedite spedite a Saggio dal poeta premio Nobel e pubblicate su un sito internet. Da esse trasuda un rapporto eccezionale tra i due, tanto e' vero che i bellissimi versi  di “Vento a Tindari” in cui si fa riferimento “al soave amico”  sono dedicati a Raffaele Saggio. Spesso, infatti, “l'allegra brigata” si ritrovava nella nostra cittadina e si recava nello splendido scenario di Tindari per gustare i stupendi panorami e trarre da essi una ispirazione che solo quegli incantevoli posti possono dare. Per non parlare poi del modo passionale con cui lo stesso Saggio, ritratto in alcune foto, recitava le poesie del fraterno amico.
Penso quindi che l'evento di oggi sia doveroso nei confronti di chi, come Raffaele Saggio, ha dato in termini di passione civile ed intellettuale il massimo per la propria citta'.

Giuseppe Venuto, Sindaco di Patti,
in Patti martedi' 28 agosto 2007"

 Vedi Notizia sul Giornale di Sicilia del 31 agosto 2007 >> Vedi una raccolta fotografica dell'evento

ERRATA CORRIGE in

Cfr. Quasimodo, a cura di Alessandro Quasimodo
,,

ERRATA CORRIGE:
NO Ignazio Buttitta Quasimodo declama una sua poesia In presenza di Salavatore Quasimodo.
SI: Raffaele Saggio declama una poesia di Quasimodo, il poeta sulla destra ascolta. Patti, via Magretti, 1959

*****

Nel novembre del 2006 la signora Dara Ferlazzo, proprietaria dal 2004 della casa di Via Magretti in Patti insieme al marito Massimiliano Rubes, mi ha gentilmente fatto pervenire queste nuove fotografie ritrovate nella soffitta della casa Saggio. (update 19 novembre 2006)

asd

Raffaele Saggio e Salavatore Quasimodo a Tindari

Raffaele Saggio, Tindari con a destra Aldo Natoli della brigata

Salvatore Quasimodo a con Giovanni Asciak, forse Pujiatti con cartella e - forse - Giovanni Natoli  a Patti
La casa di via Magretti oggi abitata dai coniugi Rubes che l'hanno amerovelmente ed intelligentemente restaurata è in grado di accogliere degli ospiti >

Foto nella casa di Via Magretti in occasione della lapide su Vento a Tindari del 1959
Si vede il sen. Raffaele Saggio, il Poeta e il piccolo Antonino Saggio [con il suo amico Gigetto e la sua prima opera: plastilina su faesite], Patti casa Saggio via Magretti 1959]

 

Questa pagina è a cura di Antonino Saggio, figlio di Raffaele.

 architetto Antonino Saggio
ordinario di Composizione architettonica
  «Sapienza» Università  di Roma - Facoltà di Architettura

Dipartimento di Architettura via Flaminia n. 309 - 00196 Roma ph. 06 32101220 fax 06 32101250
email:
Antonino.Saggio@Uniroma1.it
studio: Piazza Grecia 61, 00196 Roma Italy  39 06 97615923

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