Laboratorio di progettazione 2B CdL Via Flaminia

Responsabile: prof. Antonino Saggio
 
 

Progettazione architettonica 2, prof. Antonino Saggio

Progetto di strutture, prof. Giorgio Monti

Analisi della città e del territorio, prof. Mariano Mari
 
 

Obiettivi

Lo scopo del laboratorio è di contribuire alla formazione degli studenti nella disciplina della Progettazione architettonica in un momento ancora iniziale del loro percorso didattico.

Nelle linee guida predisposte dalla Facoltà è indicata la volontà di affrontare un tema che riguardi un nodo significativo del tessuto urbano in un edificio di media complessità dal punto di vista organizzativo, distributivo, formale e costruttivo.

Gli obiettivi formativi riguardano la possibilità di affrontare i nessi più significativi tra le sfere che riguardano 1. Le necessità afferenti agli usi cui il progetto deve assolvere 2. Gli aspetti legati alla costruzione sia nelle componenti statiche che in quelle legate alla congruità con l'uso 3. Gli aspetti legati alla formatività e espressività dell'immagine. 4. Le relazioni che devono intercorrere tra progetto e luogo.

Essendo gli studenti solo alla seconda esperienza di progettazione, la capacità di cogliere i nessi tra queste quattro aree naturalmente potrà avvenire solo ad un livello iniziale ed introduttivo. Ciò nondimeno si ritiene fondamentale nella strutturazione del laboratorio lo sviluppo di una consapevolezza delle reciproche influenze tra le diverse aree problematiche in esame.

Dal punto di vista degli obiettivi specifici del laboratorio essi riguardano la capacità di affrontare un ciclo di progettazione architettonica basato sui parametri di:

1. Costruibilità anche in relazione al costo e all'unificazione degli elementi,

2. Ruolo degli Spazi aperti estendendo il progetto su tutta l'area disponibile attraverso elementi di "costruzione" anche non tradizionalmente intesi (strutture leggere e smontabili, arredi, acqua, vegetazione, pavimentazioni);

3. Funzionalità in aderenza ad un programma che vede più usi interagenti nel progetto.

4. Espressione Architettonica con tecnologie adeguate all'effettivo controllo progettuale e con particolare attenzione alla vocazione specifica del sito.

5. Risposta coerente a Condizioni Ambientali specifiche (clima, ventilazione ed esposizione).

6. Risposta coerente alla Morfologia urbana e alle necessità urbanistiche dell'area di progetto.
 
 

Modalità dell'attività didattica.

Nella didattica della progettazione riteniamo centrale lo sforzo di colmare la separazione tra una fase analitica (le conoscenze) e una fase sintetica (la progettazione). Il rischio è avere da una parte la settorializzazione dei contributi specialistici, quasi fino alla loro stessa ineffettualità nello sviluppo delle decisioni, e dall'altra una «aura» del momento pro gettuale che non renda gli studenti consapevoli degli strumenti, delle tecniche, dei concetti e dei "ferri del mestiere" del fare progettuale. A tale fine i contributi dei moduli Progetto di strutture e Analisi della città e del territorio verranno a fare parte integrante della strutturazioni del Laboratorio in un continuo ciclo di approfondimento e verifica.

Il metodo di conduzione del Laboratorio è basato su una filosofia didattica di origine deweyiana la cui base consiste nel tentativo di non scindere la fase di Analisi (cioè la trasmissione di una serie di conoscenze e problematiche legate al tema) dalla fase di Sintesi (cioè l'elaborazione del progetto). Il metodo di Ipotesi-verifica che è alla base delle modalità delle attività didattiche del Laboratorio lega le decisioni progettuali alle analisi lungo tutto il periodo del corso e in tutto il processo progettuale: la raccolta di nuove in formazioni (cioè le lezioni ex cathedra, i seminari, le letture, le visite guidate eccetera) sono strutturate in cicli tematici successivi in rapporto al maturarsi e approfondirsi delle ipo tesi progettuali. Le informazioni creano così un momento di verifica, un «test», per le ipotesi progettuali mano a mano formulate e impongono modifiche e affinamenti successivi del progetto. L'ipotizzare e il verificare sono così intimamente connesse, non accadano in momenti che è possibile separare cronologicamente (prima raccogliere le informazioni, poi progettare), ma in una forma ciclica che è ripetuta più e più volte nell'iter progettuale tanto da far assomigliare lo sviluppo del progetto a una spirale che mano a mano si restringe nelle scelte di maggiore dettaglio, efficacia e plausibilità.

Deriva da questa impostazione il fatto che il corso risulti diviso in diversi cicli tematici. Ogni ciclo si compone di una o più lezioni ex-cathedra, revisioni individuali, un seminario collettivo con la presentazioni di ipotesi progettuali. I cicli fondamentali sono i seguenti:

1. Il luogo (con partecipazione del modulo Analisi della città e del territorio)

2. Il programma

3. L'articolazione degli spazi e dei volumi

4. Il meccanismo distributivo

5. Il sistema costruttivo (con partecipazione del modulo Progetto di strutture)

6. Il sistema espressivo

7. La Sintesi progettuale
 
 

Modalità d'esame.

Nel laboratorio vi è obbligo di frequenza e si accede all'esame finale avendo presentato e superato ciascuno dei sette cicli sopra indicati.

I materiali per sostenere l'esame sono:

1. Un portfolio dettagliato che contiene la sintesi delle lezioni, delle letture, degli studi e delle ipotesi progettuali redatte in ciascun ciclo didattico.

2. Una serie di tavole, di cui sarà oltre dettagliato il contenuto, che sintetizzano insieme a un plastico la proposta progettuale.

Lo studente dovrà rivelare una sufficiente padronanza del materiale presentato nel laboratorio e il l'elaborazione di una proposta progettuale adeguata agli obiettivi.
 
 

Bibliografia.

Oltre a una o più dispense a cura del docente, che verteranno sui temi dell'architettura contemporanea, la bibliografia specifica a ciascun ciclo sarà fornita contestualmente allo svolgersi dell'attività didattica.