Commenti d'architettura

 

 

                   ...ecco i veri italiani!

 

                   

 

I baroni celebrano tanto l'identità dell'architettura italiana dentro e fuori le nostre Facoltà d'architettura, ma dimenticano costantemente tutti coloro che, senza mai rivendicare  l'italianità, hanno dato spinte reali, concrete, autentiche all'architettura italiana. Sergio Musmeci è uno di questi. Genio dimenticato, strutturista per vocazione, credeva nella ricerca scientifica e la verificava attraverso continui momenti di applicazione pratica. Il suo ponte sul Basento, silenziosamente, testimonia la dimensione umile del genio, ed oltre a ribaltare i tradizionali processi del calcolo strutturale, nello specifico dell'architettura apre, con decenni di anticipo, le porte ad una nuova spazialità. Apre le porte, soprattutto, a nuove dimensioni dello spazio...che vanno oltre la dimensione fisica. 

 

 

 

                    Accademie e Facoltà di architettura stringono le maglie del potere baronale

seguite la vicenda sul blog di Antonino Saggio, perché tutti fanno i critici di architettura,

ma nessuno parla di queste vergogne tutte italiane, malgrado abbondano riviste e siti web.

 

L’Accademia di San Luca è un’istituzione storicamente nota, soprattutto in ambito romano. Ma non è mai stata un effettivo termometro del livello artistico nazionale. Non solo, quando ha deciso di riconoscere la qualità di alcuni grandi maestri del secolo scorso, lo ha fatto tardi e male. Un caso per tutti è quello di Mario Ridolfi, padre del razionalismo romano, premiato solo dopo il suo tragico incidente. Il solito Zevi, anche in quell’occasione fu lapidario, come sempre: “E’ ben noto: le accademie consacrano gli artisti moderni solo quando li stimano “istituzionalizzati”, cioè non più in grado di nuocere.”

 

Oggi a, distanza di quant’anni, succede di peggio. Si istituzionalizza la mediocrità, come già da tempo accade nel settore della comunicazione. Si pugnala ripetutamente il pensiero contemporaneo. Si nega dignità e creatività ad un mestiere storicamente poliedrico e contaminato come quello dell’architetto. Si compromette, soprattutto, la rinascita di un Paese che ha grandi risorse.

 

Insomma, le Accademie e le Facoltà di architettura sono oggi responsabili di uno scollamento esagerato e dannoso tra la cultura ufficiale e la pratica artistica contemporanea. Insisto, Accademie e Facoltà di architettura, perché i responsabili (la giuria) di questo funebre verdetto sono i firmatari del famoso “Appello per lo sviluppo in Italia della nuova architettura” e cioè i paladini del nazionalismo, nonché i relatori dei convegni fiorentini sulla “Identità dell’architettura italiana”. Come è noto, le maglie del potere si stringono.

 

Ma l’irruenza, il fascino, l’energia della cultura contemporanea tonificano e rendono giustizia, come sempre, almeno in una dimensione individuale. E’ evidente che occorre rimboccarsi le maniche…

G.B.

 

 

 

  commenti: La forza dell'esclusione. Vaccarini...partecipa con un commento sul blog di Antonino Saggio 

        

E’ sacrosanto quello che si sostiene in questo Blog. E’ sacrosanta l’indignazione di Antonino Saggio e la sua intransigenza sui lavori della giuria dell’Accademia di San Luca. Si fa critica  gridando anzitutto contro le meschinità di un sistema, e non viceversa. I fatti lieti sono lieti di per se, dunque si contemplano, si apprezzano in una dimensione anche personale, intima o collettiva. Le meschinità vanno invece gridate, sollevate, sbattute in faccia. Perché è la coscienza critica che lo impone, perché è un dovere.

 

Non occorre dire neanche una parola sull’architettura di Vaccarini. Nella bizzarra e paradossale scena italiana, essa costituisce un’evidenza tanto significativa e pulita nel suo iter realizzativo, da far rabbrividire tutti coloro che quotidianamente accettano compromessi e giochi di potere.

Fatta forse l’eccezione per Franco Purini - intellettuale di rara intelligenza, ma profondamente radicato nell’accademia più malsana -, dai rappresentanti della giuria non ci si poteva aspettare un verdetto diverso.

 

Ma attenzione cari amici, questa esclusione è la forza di Vaccarini. Chi ha avuto il piacere di conversare d’architettura con Giovanni, avrà subito notato il suo distacco, la sua repulsione per gli ambienti accademici, per la stessa università che prima lo ha respinto e poi lo ha rivalutato (dopo le prime mostre, s’intende). Allora, se da un lato il verdetto di questa giuria riflette l’indegna situazione italiana, dall’altra essa rappresenta la controprova dell’originalità e dell’impegno etico di Vaccarini.

 

La storia si ripete: Mollino fu forse ben accolto dall’accademia del tempo? Eppure oggi lo celebra pure quell’accademia che lo ha rifiutato.

Un fatto rincuora: l’architettura di Vaccarini esiste, cresce, matura giorno dopo giorno: vive.

G.B.

 

     

  Metemorfosi n.61; scarica il saggio su Giovanni Vaccarini in formato pdf. vai>>>

 

                      Spazio-architettura on line vai >>> 

                    

          Ritorna in versione digitale la rivista Spazio-architettura, diretta dal nostro amico Diego Caramma. 

          Rivista a cui siamo profondamente legati non solo per l'indimenticabile collaborazione, ma soprattutto

          perché ha rappresentato, negli ultimi anni, l'unica vera voce, limpida e problematica per l'avanzamento

          dell'architettura contemporanea. A spazio-Architettura vanno dunque i nostri migliori auguri, con

          la speranza di ritrovarla presto nella sua originaria veste cartacea.

 

                     Un commento sulla IX Biennale di Venezia su "architecture.it"

                    

                    Firenze 22 ottobre, LAUREA HONORIS CAUSA A RICHARD ROGERS

                  
 
        La facoltà di architettura di Firenze ha conferito la Laurea honoris causa all'architetto inglese 
        Richard Rogers. L'iniziativa si deve ad una scelta dell'ateneo fiorentino che, in occasione del 
        suo ottantesimo anniversario (1924-2004), ha stabilito di conferire le lauree a diversi 
        esponenti della cultura contemporanea. Ciò dimostra che non si tratta di una iniziativa 
        realmente sentita e voluta dalla facoltà di architettura, ma di una scelta programmata dell'intero 
        ateneo. Considerando però che a Firenze c'è anche il rischio di conferire tali riconoscimenti ad 
        architetti quali Leon Krier..., siamo felici che non ci siano stati dubbi almeno sulla scelta. 
        Richard Rogers è sicuramente uno degli architetti più interessanti dell'attuale scenario
        mondiale dell'architettura. Di questo siamo lieti. Quando nel 1985 fu conferito a Rogers la Gold 
        Medal del RIBA, Bruno Zevi scrisse: "Il suo trionfo fa gioire tutti coloro che, nel mondo, credono
        nella vitalit_ dell'architettura moderna". Oggi, il successo di Rogers, produce la stessa gioia.
 
 
 

        Vai al Forum su "Arch'it" seguito allo scritto di Ugo Rosa "Reverendi" sulla rubrica 

        Lanterna Magica, con commenti di Marcello Panzarella, Ivana Elmo, Gaetano Cuccia, 

        Brunetto De Battè, Irene Guida, Vivian Celestino, Giovanni Bartolozzi...

 

 

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